Il nuovo cuneo delle obbligazioni statunitensi indicizzate all’inflazione

Da tempo il mercato obbligazionario indicizzato nel Regno Unito presenta un noto “cuneo”, in quanto i bond corrispondono l’indice RPI e la Banca d’Inghilterra ha come target l’indice IPC (Indice dei prezzi al consumo). Il cuneo rappresenta la differenza tra questi due indici di prezzo e nel lungo termine dovrebbe essere pari a circa l’1%. Pertanto, nel lungo termine, e con tutte le dovute obiezioni, l’RPI sarà superiore di circa l’1% rispetto all’IPC. Il cuneo è dato essenzialmente dal fatto che si tratta di diversi panieri di beni e servizi, calcolati in modo diverso. Tuttavia, vale la pena di menzionare che, data la proporzione decisamente più elevata di costi legati alla spesa abitativa nell’indice RPI (sia i prezzi che i pagamenti degli interessi sui mutui), il cuneo dovrebbe forse ampliarsi ulteriormente se i prezzi delle abitazioni continuassero a salire e/o se i tassi di interesse aumentassero davvero prima o poi.

Anche negli Stati Uniti, c’è un analogo rischio di cuneo. Ciò dipende dalla stessa caratteristica  presente nel mercato britannico, ovvero dal fatto che i TIPS corrispondono IPC come indice di indennità legata all’inflazione, eppure le politiche monetarie hanno un obiettivo del 2% non nell’IPC, ma nel PCE. Ancora una volta, si tratta di panieri distinti, calcolati diversamente, con ponderazioni diverse, e che pertanto raramente produrranno la stessa cifra di inflazione.  Storicamente, il cuneo è stato approssimativamente pari a un quarto di percentuale. È opportuno ricordare che il PCE misura la spesa del settore personale, mentre l’IPC punta a misurare spese vive dei nuclei familiari.

La spesa abitativa e quella medica sembrano destinate a vedere un aumento del cuneo tra IPC e PCE al di sopra dell’attuale 0,1%, in un futuro non troppo distante.  Ciò si deve in parte legati all’effetto formula, ma anche alle differenze di ponderazioni tra i due indici. L’edilizia residenziale rappresenta il 42% dell’IPC e il 27% del PCE. Pertanto, quando il mercato dell’edilizia residenziale è solido e le abitazioni sfitte sono poche, l’IPC dovrebbe aumentare a un ritmo più elevato rispetto al PCE. Anche i costi relativi ai servizi medici (6% dell’IPC e 22% del PCE) contribuiranno ad innalzare il cuneo, ma in modo diverso.  L’inflazione medica sarà mantenuta estremamente bassa per almeno i prossimi dieci anni, dati i prezzi fissati dal governo per queste spese, per quel che riguarda Medicare e Medicaid. I costi medici relativi all’IPC non sono amministrati dallo Stato e pertanto non verranno mantenuti a livelli modesti.

Il nuovo cuneo delle obbligazioni statunitensi indicizzate all'inflazione

Il grafico mostra l’impatto significativo che potrebbe acquistare il cuneo in termini di prezzi core, dove esso potrebbe raggiungere lo 0,8% e forse andare anche oltre. Ma, in quanto investitori obbligazionari, siamo più interessati alle cifre complessive in quanto definiscono la nostra compensazione per l’inflazione in TIPS e l’obiettivo di inflazione cui sta puntando la Fed. Morgan Stanley stima che il cuneo complessivo potrebbe divenire pari a 0,5%, sulla base delle differenze di costi del settore dell’edilizia residenziale e costi medici. Pertanto se credete, come me, che la Fed prenda seriamente il suo target di inflazione, se il PCE è pari al 2%, l’IPC potrebbe essere pari a 2,5%. Per chi detiene TIPS, quella compensazione per l’inflazione di un ulteriore 25% è unicamente un elemento positivo.

Il mercato del lavoro appare attualmente più teso negli Stati Uniti che in Regno Unito o Europa, con una minore  capacità inutilizzata e una maggiore probabilità di crescita salariale nel corso di quest’anno. Questa è una ragione per cui un investitore potrebbe preferire i TIPS rispetto ai gilt indicizzati o ai titoli indicizzati europei. Un’altra ragione per prediligere i TIPS è dovuta al fatto che gli effetti di base del petrolio hanno colpito più duramente i prezzi negli Stati Uniti che in Regno Unito ed Europa, e pertanto saranno più positivi se il prezzo del greggio si stabilizza o addirittura aumenta. A queste due ragioni positive per investire in TIPS possiamo aggiungerne una terza, ovvero che affinché la Fed raggiunga il suo obiettivo di inflazione del 2%, il IPC deve essere decisamente più elevato.

Il valore e il reddito degli asset del fondo potrebbero diminuire così come aumentare, determinando movimenti al rialzo o al ribasso del valore dell’investimento. Possibile che non si riesca a recuperare l’importo iniziale investito. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri.

Ben Lord

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